Il 6 maggio scorso sul Colle di Medea si è svolta una cerimonia sobria ma significativa a ricordo del 70° anniversario dall’inaugurazione dell’Ara Pacis Mundi.

Il monumento Ara Pacis Mundi fu eretto nel 1951 dall’architetto milanese Mario Baciocchi sul colle che sovrasta Medea a 140 metri sul livello del mare.
All’interno di una camera ipogea è stata posta un’Urna in legno e bronzo con la scritta “Odium parit mortem, vitam progignit amor” (L’odio produce morte, l’amore genera vita), che raccoglie le zolle di terra provenienti dai Cimiteri di guerra nazionali e stranieri in Italia, da tutti i fronti: dai campi di internamento e di sterminio, nonché le ampolle con l’acqua marina prelevata nei punti dove furono affondate navi di nazioni diverse e dove trovarono la morte migliaia di militari. Il monumento sta a simboleggiare il dolore e la distruzione che, in ogni guerra, accomuna vinti e vincitori.
Sono custodite, inoltre, le terre raccolte nei Paesi che sono diventati teatro dei nuovi conflitti scoppiati in Europa e nel mondo fino ai giorni nostri, comprese le zolle di terra portate da Nassiriya (Iraq), da Herat in Afghanistan e dal Libano.
Il monumento, in base alla legge 31 marzo 2005, n. 48, successivamente abrogata e recepita dal Codice dell’Ordinamento Militare (D. Lgs. n. 66 del 15 marzo 2010), è stato equiparato ai Cimiteri di guerra ed è rientrata sotto la tutela del Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra.