Il Raduno Nazionale delle fanfare Alpine Congedati con i suoi 300 musicanti componenti i 5
complessi delle brigate alpine: Julia (pilota in quanto ospitante) Cadore, Orobica, Tridentina e
Taurinense, ha portato a Gorizia per 2 giorni una ventata di suoni e di allegria riempendo ancora una
volta le strade della città di penne nere.
  Un assaggio sabato pomeriggio con estemporanee applaudite esibizioni in piazza Vittoria che sono
state il preludio della serata all’Auditorium della Cultura Friulana di via Roma.
La sala si è letteralmente riempita di note per l’esibizione che ciascuna delle cinque fanfare ha
offerto. I brani sono stati dei più vari: dalle marce ai tipici canti di montagna, da quelli che
ricordano le guerre a brani di opere, di Jazz fino ad una toccante versione tratta da Mission del
Maestro Morricone. Hanno anche dimostrato di saper cantare e, fatto salvo il rigore delle esecuzioni
in complessi dove cambiavano tipi e composizione dei fiati, il tutto in una atmosfera di spontanea
allegria e palpabile piacere di suonare e stare assieme che i congedati alpini stavano provando e
trasmettendo.
  Commovente il passaggio di consegne dello storico Maestro della Fanfara della Julia Pino Costa ad
Antonello Zilli con la consegna della “bacchetta” di direttore e sempre da brividi l’esecuzione del
Canto degli Alpini e l’Inno d’Italia che a fanfare riunite (in qualche modo) hanno concluso la serata.
  Brevi cenni di compiacimento verso gli Alpini sono stati rivolti dal vicesindaco Chiara Gatta e dal
Prefetto Raffaele Ricciardi (ha confidato di aver goduto della musica già nel pomeriggio nel suo
ufficio) mentre il consigliere nazionale con delega a cori e fanfare Carlo Fracassi ha affermato come
i canti siano momenti di memoria che, pur ricordando le guerre, veicolano messaggi di pace e
fratellanza.

  La mattinata di domenica è iniziata al Parco della Rimembranza con l’alzabandiera e con la posa di
corone in omaggio ai caduti: la cerimonia ha assunto un aspetto solenne per la presenza del Labaro
Nazionale dell’ANA con il presidente Sebastiano Favero e i membri del Consiglio direttivo
nazionale, del Gonfalone del comune di Gorizia decorato di M.O.V.M. e di quelli dei Comuni
dell’Isontino con i loro sindaci, di tanti Vessilli Sezionali e gagliardetti dei Gruppi, oltre che di
associazioni d’Arma e di tante Penne Nere con amici e familiari.
  La sfilata che ha portato gli Alpini verso piazza Vittoria ha avuto come protagoniste le note potenti
delle fanfare accompagnate lungo il passaggio da una folla plaudente. Lo schieramento in piazza,
sotto lo sguardo severo del Castello, è stato di sicuro effetto e ha concesso alle autorità di fare i loro
interventi. Ha preso la parola Paolo Verdoliva, presidente della Sezione Ana di Gorizia
organizzatrice del raduno, che ha ringraziato i partecipanti e quanti hanno reso possibile l’evento,
compiaciuto per il successo dello stesso con il pensiero al prossimo anno che vedrà Gorizia assieme
a Nova Gorica Capitale Europea della Cultura. Il vicesindaco Chiara Gatta a nome
dell’Amministrazione comunale ha ricordato la Cittadinanza onoraria concessa all’ANA lo scorso
anno e come “l’orgoglio patrio in queste terre perda il significato di contrapposizione sostituito da
un valore di identità“. La senatrice Francesca Tubetti ha rimarcato la presenza degli Alpini nel viver
sociale del territorio. Il presidente Sebastiano Favero ha con vigore ribadito il valore della memoria
di cui anche le fanfare alpine sono portatrici e che rammentano come la capacità di stare assieme
degli alpini, permetta loro di guardare al futuro con l’intento di trasmettere quei valori che superino
le visioni individualiste pensando al prossimo e al bene della comunità: unico modo per costruire la
pace.
  A sorpresa la Sezione Ana di Gorizia unitamente al Comune di Gorizia ha voluto pubblicamente
omaggiare il maestro Pino Costa che per l’ultima volta ha diretto la “sua” fanfara della Julia. Due
anni fa durante un raduno Pino venne colto da un malore e fu subito efficacemente soccorso da uno
dei sui musici, Marco Cernic, e da Massimo Bonaccina dell’Orobica; entrambi, uniti al successore
alla direzione della fanfara Zilli, hanno accompagnato il maestro al centro dello schieramento dove
la vicesindaco Gatta gli ha consegnato una pergamena e un mazzolino di stelle alpine con
l’abbraccio del presidente Favero, gli applausi della piazza e la commozione del Maestro; mentre il
suono delle fanfare riunite intonava “Stelutis alpinis”.
  Il Gonfalone della Città di Gorizia, il Labaro Nazionale Ana e il Vessillo della Sezione ANA di
Gorizia hanno lasciato la piazza e poi, a sorpresa, l’esibizione del carosello da parte della fanfara
della Tridentina i cui musici suonando e marciando hanno disegnato al centro della piazza precise e
suggestive coreografie.
  Tutte le fanfare assieme, dirette con grande soddisfazione dal maestro Costa, hanno infine eseguito il “33” e “Il canto degli Italiani”, accompagnato dalle voci dei presenti.

  Un grande “grazie” va a quanti, Alpini e amici; hanno reso possibile l’evento: dall’imbandieramento
delle vie cittadine, al sevizio d’ordine e di accompagnamento, all’allestimento dei locali di
accoglienza di musici e accompagnatori fino alla preparazione e distribuzione dei pasti. Ancora
grazie e “bravi”.