Nel 46° anniversario del terremoto del Friuli, dopo due anni di sospensione causa covid, si è svolta presso la caserma Goi Pantanali di Gemona la cerimonia a ricordo degli Alpini della “Julia” vittime di quell’evento. La data è stata anticipata al 30 aprile per la concomitanza del 6 maggio con l’Adunata Nazionale degli Alpini (anch’essa attesa da due anni).
Nell’ampio piazzale davanti ai parenti dei caduti, a numerosi vessilli e gagliardetti, a tanti alpini in congedo e in armi, alla fanfara della Julia, ad autorità e alla M. O. Paola Del Din è stata celebrata la messa in suffragio delle 29 vittime sull’altare posto all’esterno della ricostruita cappella.
Hanno poi preso la parola il comandante della Brigata Julia gen. Fabio Majoli e il sindaco della città Roberto Revelant che nel ricordare l’impegno generoso nei soccorsi in quei tragici momenti, la gara di solidarietà seguita e i risultati nella ricostruzione, hanno voluto rimarcare come l’eredità lasciata da quegli esempi sia di stimolo nell’impegno della vita di oggi.
Una corona di alloro è stata posta alla base del monumento dei caduti dopo la lettura dei nomi.
Una cerimonia breve, essenziale ma sentita in una giornata finalmente primaverile sotto lo sguardo severo del monte S. Simeone in una caserma mai ricostruita con desolanti spazi che riportano il pensiero alle sofferenze e alle angosce del sisma di 46 anni fa.